Non è la prima volta che la Russia e i suoi satelliti soffrono situazioni disastrose. Ricordiamo quanto ha vissuto nei secoli 12°, 13°, 14°. I Tartari hanno invaso il paese e distrutto tutto, chiese comprese. Secoli di dominazione, di guerre, di carestie, di malattie di ogni genere. Gli animi esacerbati, divisi, tesi, impazziti. Ma ecco che in una piccola chiesa, distante 60 km da Mosca, nasce un movimento spirituale attorno al monaco Sergio. La spiritualità della S.ta Trinità che nel 1415 avrà il massimo splendore quando Rublev creerà l’icona della Trinità.
Di fronte a un mondo di cuori spezzati, divisi, senza speranza, ecco apparire i volti di un Dio che vive nella pace, nella serenità, nella comunione intensa, nella gioia profonda. In questi volti le persone si sono viste, rispecchiate. Hanno sentito i cuori placarsi, hanno intravisto un mondo nuovo, sentito una energia, una volontà che li incoraggiava. È in Dio che l’uomo ha visto la sua nobiltà. È Dio stesso che mostrandosi attraverso la predicazione, la preghiera e il linguaggio della icona, ha condotto la Russia a ritrovare il suo cammino.
Amici, in questo Natale sentiamoci più uniti in preghiera perché Dio trasformi i nostri volti e di tante persone dei cinque continenti in volti del Dio della pace. Gli auguri e le preghiere che facciamo, diventino volontà di vero cambiamento. È in Dio della pace che l’uomo vede la sua nobiltà.