Il 28 aprile prossimo, i leader della Chiesa d’Oriente e d’Occidente e il Papa dei copti ortodossi di Egitto, Tawandros, si riuniranno insieme con Ahmad al Tayyib, il Gran Mufti della moschea dell’autorevole centro di riferimento teologico sunnita. L’incontro ha un grande significato di ecumenismo e di dialogo interreligioso a fronte del terrorismo fondamentalista e un significato di forte invito ai leader politici mondiali a prendere coscienza della serietà della situazione delicata e carica di pericoli della polveriera mediorientale. Questo incontro merita di essere accompagnato non solo dai cristiani, ma anche da tutti i credenti. Ogni incontro è provvidenziale.
Papa Francesco ama incontrare fratelli di ogni lingua, cultura e religione e ha chiamato i musulmani Fratelli. Foad Aodi, presidente di Amsi (Associazione medici stranieri in Italia) e Comai (Comunità del mondo arabo in Italia) disse: «Speriamo di poter trovare una personalità araba di alto spessore e alto profilo che possa fare quanto fa Papa Francesco in Occidente», che sappia «unire e far ragionare il mondo arabo in modo che ritrovi serenità e identità. Ora Papa Francesco sta dando tutte le risposte che aspettavamo da anni, che vanno dritte al cuore».
Anche Papa Giovanni Paolo II, al termine della storica preghiera per la pace in Assisi, aveva sottolineato l’importanza dell’incontro e dell’accompagnamento tra credenti : “Cerchiamo di vedere nell’incontro un’anticipazione di ciò che Dio vorrebbe che fosse lo sviluppo storico dell’umanità: un viaggio fraterno nel quale ci accompagniamo gli uni gli altri verso la meta trascendente che egli stabilisce per noi”.
Piccola Sorella Maddalena, la fondatrice delle Piccole Sorelle di Gesù, quando incontrò il Patriarca Athenagora, sentì da lui questa domanda: “Come sta mio fratello Paolo VI?”. Poi Athenagora continuò: “Siamo caduti (sic)le braccia dell’uno, nelle braccia dell’altro, l’anima dell’uno, nell’anima dell’altro. Ci hanno chiesto . “Quante volte?” Risposi: “Quando due fratelli si incontrano dopo nove secoli, gli abbracci non si contano!” – E in che lingua parlavate? – chiese Maddalena. Athenagora rispose: “Dopo nove secoli, è il cuore che parla… ed è inesprimibile!”
Nella Redemptor Hominis, Papa Giovanni Paolo II scrive che Cristo non solo incontra l’uomo, ma ogni uomo. C’è un rapporto tra Cristo e ciascun uomo. Quando il cristiano incontra una persona, deve incontrarla come Cristo vuole incontrarla. E il carmelitano A. Sicari commenta: “Se i cristiani hanno un compito nel mondo è di mostrare che cosa accade quando l’incontro avviene, lo stupore dell’incontro avvenuto, in modo che esso diventi desiderabile per tutti”.