Mi ci è voluto del coraggio, poi premiato dalla gioia della novità, per leggere il libro Oltre le religioni (Gabrielli Editori). Gli autori, tra i più prestigiosi, brillanti e amati della nuova teologia di frontiera, così presentano le loro tesi.
John Shelby Spong, vescovo episcopaliano : «Non possiamo più percepire Dio in modo credibile come un essere dal potere soprannaturale, che vive nell’alto dei cieli. Dobbiamo trovare un nuovo modo di concettualizzare Dio e di parlarne».
Maria Lopez Vigil, giornalista cubano-nicaraguense : «Quando nessuna persona è sacra, tutte le persone diventano sacre. Quando nessun luogo è sacro, vedo nella Natura intera il sacro tempio di Dio. Anche questo ce lo ha insegnato Gesù».
Rogers Lenaers, gesuita belga: «Siamo parte di un cosmo che è l’autoespressione, in continuo movimento evolutivo, dello Spirito creativo, che è Amore. Questo Amore assoluto non abita in cielo, ma nel cuore di tutto ciò che esiste».
José Maria Vigil, clarettiano spagnolo: «Le religioni dovranno concentrarsi sul compito essenziale, che non cambierà: aiutare l’essere umano a sopravvivere diventando sempre più umano».
Marcelo Barros, monaco benedettino, nella presentazione del libro scrive: «Lo sforzo di esprimere la fede in accordo con le culture attuali permetterà di vivere in maniera più profonda la proposta di papa Francesco di una “Chiesa in uscita”. Nell’Italia di alcuni anni fa, figure come quelle di Tonino Bello, Ernesto Balducci, David Maria Turoldo, Adriana Zarri e anche del cardinale Carlo Maria Martini hanno cercato, ciascuna a modo suo, di rispondere a queste sfide. (…) Si tratta di processi interiori o spirituali intesi come cammini di fede e di amore».