Saluto agli amici di Touggourt

Amici desidero salutarvi perché rientro in Italia. L’età avanza…

Dieci anni fa abbiamo incominciato a leggere insieme in francese la storiella “I denti di Mira” e a scrivere come una maestra, non come una gallina, vi dicevo. E voi ridevate. Poi abbiamo riflettuto insieme sulle tre parole che tengono unita e bella la famiglia: «Grazie, per favore, perdonami». E sui tre grandi doni di Dio: «L’intelligenza, il cuore e la bellezza».

Qualche volte mi sentivate esclamare: «Che disastro, cosa devo fare?». E  voi scoppiavate a ridere. Vedendovi arrivare, dicevo: «Quando ti vedo sono contento!». Oppure: «Vive chi ti vede, amico!». Negli incontri si sentiva che si accendeva una lampada e i nostri sentimenti crescevano in amicizia, collaborazione e rispetto. Personalmente mi sono sentito amato. E spesso ho gustato il bendreg delle vostre mamme (piatto speciale di Touggourt).

La «Benedizione» non è finita! Ora resteremo uniti nel pensiero e in Facebook.

Saremo uniti ancora nella preghiera e uniti sulla terra e nel Cielo!

 

La missione continua anche in Facebook

Oggi comincia il Ramadan che condividerò coi miei amici di Touggourt prima di rientrare in Italia.

Prima di lasciare la fraternità delle Piccole Sorelle di Touggourt, che ha contribuito ad arricchire la mia formazione e mi ha accompagnato in questi dieci anni, desidero conservare questa pagina sulla missione scritta dalla Piccola Sorella Magdeleine, in età avanzata e dopo aver vissuto una vita intera per «l’unità della grande famiglia umana, nel rispetto della dignità inviolabile di ogni persona, di qualsiasi razza religione e nazionalità».

«Se la missione di ogni cristiano deve rivelare Cristo Gesù come lui stesso rivelò suo Padre, essa esige una conformità di vita a quella di Gesù, in un totale oublio di se che avvicini a tutti e un amore umile e fraterno, rispettuoso dell’altro. La missione deve essere al servizio di tutti, evitando con cura ogni traccia di paternalismo e di ciò che ne consegue, vedendo in ogni essere umano un fratello salvato dal sangue di Cristo e guardato da lui con amore. Se si tratta di missione in un’altra cultura, la prima cosa da farsi è di rispettarla, di cercare di comprenderla dentro la luce della verità e di scoprirne in essa il progetto di Dio su ogni essere umano. Solo partendo da questo, nel rispetto dei costumi e delle tradizioni, delle culture e delle religioni che sarà possibile lavorare e rivelare l’Amore del Signore (…). Per questo chi si consacra alla missione deve fare attenzione a non portare la sua mentalità (forma di pensiero) e la sua cultura, ma sforzarsi di essere aperto a tutti in una totale dimenticanza di se».

Mi sembra che lo stile della missione di Magdeleine, a servizio dell’unità della grande famiglia umana, nel rispetto della dignità inviolabile di ogni persona, di qualsiasi razza religione e nazionalità, permetta di mantenere vivo il fuoco della missione e il soffio dello Spirito… anche in Facebook! Mi sono messo, infatti, a imparare Facebook per poter restare in contatto con tanti amici. È meraviglioso perché riscopro tante persone e trovo che si può condividere ancora il nostro cammino.