Condivo con voi gli auguri del mio vescovo per la festa dell’Aïd el Kébir.
A tutti i musulmani e musulmane, a tutti gli amici della Chiesa Cattolica del Sud dell’Algeria.
Cari amici,
La festa è sempre occasione per manifestarvi i nostri legami di fraternità nel nostro antenato Abramo. Più particolarmente questa festa ci ricorda la sua fedeltà a Dio. Quando l’Altissimo gli ha chiesto di sacrificare suo figlio, non si è sottratto, ma grazie alla sua sottomissione, è stato benedetto. Ed è un montone che è stato sacrificato al posto del suo figlio beneamato.
In realtà Dio è il creatore e il protettore de tutta la nostra vita. È lui che ha creato gli esseri umani e non vuole che il loro sangue sia versato perché la vita e la morte gli appartengono.
In questi tempi dolorosi di conflitti, soprattutto nel Medio Oriente, le nostre lacrime si uniscono quando il sangue innocente di cristiani e di musulmani è versato dalla violenza dovunque venga. Quelli che compiono questi atti o li sostengono agiscono contro Dio e contro l’umanità. Spesso credono di onorare Dio e lo tradiscono. Più che mai ci sentiamo figli e figlie di Abramo. In nome della nostra fraternità, adoratori dello stesso Dio Creatore e Protettore della Vita continuiamo a vivere la buona battaglia della dignità di ogni vita umana, ma con le armi pacifiche del dialogo, della preghiera e della misericordia.
Che l’Altissimo vi benedica, che benedica le vostre famiglie e la nostra grande famiglia umana.
Claude Rault, vescovo de Laghouat-Ghardaïa.
a nome della comunità cattolica del Sud dell’Algeria