La presenza dei Semi del Verbo nelle varie religioni e culture le rende degne di stima e di rispetto e capaci di dare il loro contributo alla pace come è stato affermato negli incontri di Assisi.
Ma non va tralasciato in tutte un impegno importante, quello di procedere verso una fedeltà alla verità, alla giustizia e alla ricerca del bene comune dell’umanità.
Durante i secoli, non sempre le religioni (o meglio, gli aderenti a tali religioni) hanno evitato comportamenti di violenza, compresa la Chiesa cattolica. Il Papa ne ha chiesto perdono. È necessario quindi un cammino impegnato di conversione e di purificazione.
Nel discorso ai trecento esponenti religiosi e “cercatori della verità”, tenuto poco dopo l’incontro di Assisi, il Papa ha proposto un esame di coscienza a tutte le religioni, comprese le religioni tradizionali africane. Le ha accomunate in una storia fatta anche di «ricorso alla violenza in nome della fede»: una storia, quindi, bisognosa per tutte di purificazione.
E due giorni dopo Benedetto XVI è stato ancor più preciso. Ricevendo in Vaticano i vescovi dell’Angola in visita ad limina, ha denunciato una violenza che in nome delle tradizioni religiose africane arriva persino a uccidere bambini e anziani. C’è nel Papa la preoccupazione pastorale che anche i cristiani africani si liberino da tali comportamenti.
Interessanti gli interventi di alcuni responsabili delle varie religioni presenti ad Assisi che suggeriscono cammini verso l’autenticità delle religioni.
L’arcivescovo di Canterbury afferma la sua determinazione appassionata per la pace nel mondo. E perché ciò avvenga, invita a fare appello alle saggezze proprie ad ogni religione per rispondere alle sfide del nostro tempo, soprattutto riconoscendo il prossimo, non come uno straniero. Egli propone una alleanza delle saggezze delle religioni e di attingere dal profondo delle tradizioni.
Il presidente del Jogye Order appartenente al buddhismo sud-coreano ha paragonato la vita di ciascuno a un bel fiore che fa di questo mondo un luogo magnifico. Ha chiamato le religioni a mettersi insieme in cinque fraternità: la fraternità per la vita, per eliminare le radici della violenza, la fraternità per la pace per una coesistenza armoniosa, la fraternità per la cultura per accettare le differenze, la fraternità per la condivisione per aiutare quelli che soffrono e la fraternità dell’azione per far diventare il mondo luogo puro e profumato come un fiore.
In questi interventi si nota che ogni religione può e deve vivere il proprio cammino di purificazione, conversione e crescita. Lo Spirito di Dio l’accompagna e l’assiste. Si tratta di ritornare alle ispirazioni iniziali contenenti i Semi del Verbo, perché è avvenuto che lungo i secoli, alcuni comportamenti non sono sempre stati fedeli allo spirito delle radici e alla natura originaria e quindi non sempre hanno prodotto frutti buoni. È necessaria una riscoperta, una fedeltà. Ogni albero (ogni religione) deve poter sviluppare la propria identità dentro l’ordine e l’armonia del creato.
Sosteniamo l’azione dello Spirito con la preghiera.